Il settore della produzione di schede elettroniche si sta evolvendo, come in molti altri ambiti, con un orientamento sempre più spiccato verso l’hic et nunc: qui e ora!
Secondo Assodel in merito alle novità per le aziende EMS, la capacità di essere resilienti è tra le principali sfide del futuro.
Le esigenze dei clienti si stanno sempre più avvicinando a tendenze tipiche del mondo della distribuzione: forecast sempre più indicativi, richieste di anticipazioni sotto i lead time concordati, revisioni e offerte “oggi per oggi”.
Tutti questi fenomeni hanno in comune la richiesta da parte del mercato di una maggiore velocità di risposta, oltre a una più che ottima capacità di adattamento. Entrambe queste sfide sono la quotidianità degli uffici acquisti e dei commerciali del settore, costretti a manutenere costantemente, a rilavorare e rilavorare, i sistemi informatici, spostando date e generando mastodontiche quantità di email e telefonate per accontentare tutti. Tutto sembra urgente, tutto sembra importante.
Le conseguenze di affrontare con una gestione emergenziale questa criticità hanno forti ricadute sia sul lavoro operativo (come già scritto: mail, chiamate, spostamenti a sistema ecc.) sia sulla produzione. Costretta a far viaggiare in perenne corsia di sorpasso sempre più clienti. Alla fine tutti si intasano nella medesima corsia a suon di voci sempre più grosse. Solitamente vince il cliente che è più importante in termini di fatturato.
Ci sono ovviamente dei vincoli alle stringenti esigenze della domanda: le catene di fornitura dei componenti in primis.
I primi margini del settore sono estremamente risicati
– tutti o quasi i componenti si possono avere velocemente, ma a che costo?
– e per non perderci le aziende produttrici devono scegliere se erodere marginalità a monte o rischiare di perdere fatturato a valle.
In questo scenario non si può pensare di dedicare risorse investendo buona parte del proprio tempo in questa continua partita a scacchi tra margine e fatturato.
Questo tipo di soluzione è solo un rattoppo che non può che generare perdite e far rischiare il naufragio. Tutti sembrano scontenti in qualche modo, gli imprenditori che vedono i rischi della coperta corta, gli operativi che caricano date conferma che normalmente spostano in avanti.
Mettendoci nell’ottica di “cosa possiamo fare” e tralasciando le responsabilità esogene (la domanda oscillante, i lead time dei fornitori), ecco cosa è necessario cambiare:
- Ripensare i processi di purchasing & procurement diversificando le logiche di consegna e di stock.
- Adattare la produzione al nuovo sistema riducendo i lotti e lavorando solo su quello che serve, evitando produzioni massive che intasano il flusso produttivo.
- Creare degli standard di processo di schedulazione che prevedano anche le corsie di sorpasso, limitate, ma possibili.
In molte occasioni si ritiene di poter evadere una revisione dei flussi e dei metodi apportando soluzioni tecnologiche, ancor più oggi dove l’intelligenza artificiale sembra la panacea di tutti i mali.
La tecnologia deve essere a supporto ed integrata, solo dopo aver lavorato sui processi e su come le persone ci si approcciano.
Per aspera ad astra!






